Il piano per la gestione dei rifiuti si sviluppa in tre ambiti: quello della salute, della tutela ambientale e del presidio del territorio.

Il primo punto è quello riguardante la “Tutela della salute della popolazione” e questo prevede azioni da mettere in atto.

Le misure lo riguardano sono numerose:

  • l’elaborazione di linee guida per prescrizioni anti incendio e verifiche nei provvedimenti di autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di impianti di trattamento dei rifiuti;
  • il rafforzamento delle attività di monitoraggio sullo stato dei siti e sulla valutazione del rischio da parte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • la realizzazione di una rete di monitoraggio del territorio attraverso postazioni fisse e l’utilizzo di droni e altri velivoli a pilotaggio da remoto;
  • l’implementazione della rete di sicurezza e videosorveglianza attraverso un sistema centrale di controllo permanente;
  • la prevenzione e il controllo nelle aree nazionali protette;
  • l’aggiornamento del portale PROMETEO e applicazioni mobili per il coinvolgimento dei cittadini;
  • il rafforzamento dei presidi territoriali, delle verifiche degli ispettorati del lavoro e della formazione delle polizie locali, con particolare riguardo al tema della contraffazione.

PROTOCOLLO D’INTESA SULLA TERRA DEI FUOCHI

19.11.2018

Il protocollo d’intesa sulla Terra dei fuochi, siglato da presidente del Consiglio dei ministri, sei ministri e Regione Campania, investe anche il Snpa, in particolare Ispra e Arpa Campania.

Contenuto fondamentale dell’accordo è il Piano d’azione per il contrasto ai roghi di rifiuti, che fa capo a un’unità di coordinamento presieduta da un delegato del presidente del Consiglio dei ministri, ed è articolato in tre ambiti di intervento.

Vedere: Protocollo_PIANO_D_AZIONE_PER_IL_CONTRASTO_DEI_ROGHI_DEI_RIFIUTI

Per le discariche la normativa vigente definisce un piano di sorveglianza e di controllo periodico per il rispetto di specifici parametri chimici, chimico-fisici, idrogeologici, meteo-climatici e topografici.
Le discariche richiedono un monitoraggio costante, in tutte le fasi della loro vita, nel rispetto del suddetto piano di sorveglianza e controllo, il quale prevede una serie di parametri da misurare attraverso sistemi di prelevamento ed analisi prestabiliti. Il monitoraggio deve essere effettuato sulle acque sotterranee, sulle acque meteoriche che attraversano la discarica, sul percolato prodotto dai rifiuti in fase di deterioramento, sull’emissione di gas dalla discarica e sulla qualità dell’aria presente nelle vicinanze della discarica, sui parametri meteo-climatici della zona in cui ha sede la discarica medesima e sulla morfologia della discarica stessa.
Lo svolgimento delle suddette importanti attività di monitoraggio delle discariche può essere effettuato dagli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto – droni) in modo efficiente ed efficace.
I risultati dei processi d’innovazione tecnologica sviluppati negli ultimi anni, consentono, ad oggi, l’equipaggiamento di un APR con attrezzatura sensoristica nello spettro del visibile e dell’infrarosso, fino ad arrivare a sensori più evoluti come i sensori Lidar e per il monitoraggio della qualità dell’aria.
APPLICAZIONE NELL’AMBITO DELLE DISCARICHE E DEI TERRITORI A RISCHIO
Il livello di sviluppo raggiunto dai droni, li rende uno strumento idoneo al monitoraggio del territorio, ed in particolare delle discariche e dei territori a rischio.
Nel rispetto della normativa di riferimento nonché della tipologia di monitoraggio richiesto per una discarica, è necessario un dimensionamento ed un attrezzaggio dei droni tali da consentire l’esecuzione di rilevamenti video, termici, morfologici del terreno e di biogas nonché della capacità di campionatura del terreno.
È necessario, altresì, prendere in considerazione la necessità di effettuare controlli nelle zone limitrofe alla discarica (sorveglianza e mappatura del territorio), anche a medie distanze, e quella di una quasi totale automazione del processo.
ANALISI DEI BENEFICI
L’utilizzo di un drone multirotore per lo svolgimento di azioni normalmente effettuate dall’uomo ha il beneficio di eliminare i rischi legati all’esposizione alle sostanze tossiche rilasciate all’interno di una discarica. Infatti, stante la possibilità di un drone di operare in remoto, tutte le attività di rilevamento e di piccola campionatura, normalmente svolte da un operatore umano, possono essere effettuate in automatico dal drone medesimo. Ciò, comporta l’eliminazione dei costi necessari all’acquisto di attrezzature particolari per l’esecuzione di sopralluoghi nonché l’eliminazione di costi legati ad eventuali indennizzi, e consente di effettuare rilievi maggiormente accurati in quanto un drone ha la capacità di volare stabilmente a bassa quota e di rimanere sospeso su specifici punti per effettuare i rilievi necessari.
Inoltre, ricorrendo a waypoints prefissati, è possibile una costante comparazione dei rilievi morfologici, termici e delle analisi dei biogas rilasciati in punti specifici, che consente l’immediato rilevamento di anomalie, sinonimo di problematiche nella struttura della discarica o nei contenuti dei rifiuti depositati nella stessa.
Per mezzo del software di gestione, è possibile la programmazione di una costante attività di perlustrazione nei dintorni di un punto specifico.
L’impiego dei droni riduce tempistiche di rilevazione, di conseguenza, anche, le tempistiche di intervento per il risanamento.
I droni hanno la possibilità di impostare sistemi di sicurezza in grado di riportare il drone a terra o in determinato punto prestabilito, in caso di sussistenza di specifiche problematiche afferenti al drone medesimo. Inoltre l’impatto ambientale dell’impiego dei droni è nullo, per la loro natura elettrica.
In tal modo, è possibile una sicura limitazione dei rischi ambientali, potendo agire tempestivamente al presentarsi di problematiche afferenti alle discariche ed ai territori a rischio.
CONCLUSIONI
Il ricorso ai droni sta divenendo una pratica comune in un numero sempre crescente di settori.
Alla luce di quanto esposto in materia di stoccaggio dei rifiuti ed in relazione alle potenzialità dei sistemi UAV nonché del continuo sviluppo di questo settore (costi sempre più accessibili, continuo sviluppo delle tecniche e delle tecnologie, semplicità di utilizzo di tali sistemi), il drone risulta essere uno strumento efficace, affidabile e conveniente per il monitoraggio delle discariche e dei territori a rischio, anche per l’eliminazione di tutte le componenti di rischio per l’uomo. Inoltre, l’utilizzo dei droni consente di mantenere costante, nel tempo, ogni tipologia di monitoraggio, svolto in quasi totale automazione, nonché di ridurre le tempistiche di rilevamento e, conseguentemente, le tempistiche d’intervento di risanamento, il tutto con un impatto ambientale sostanzialmente nullo, per la natura elettrica dei droni medesimi. È così possibile una certa limitazione dei rischi ambientali, agendo tempestivamente al presentarsi di problematiche afferenti sia alle discariche sia ai territori a rischio.
Allo stato attuale e dalle stime effettuate, risulta ancora elevato il costo complessivo iniziale necessario per la messa a regime dell’intero sistema, come descritto precedentemente.
Un buon approccio potrebbe essere quello di adottare il sistema sopra descritto per step successivi, ovvero:
– il sistema potrebbe essere costituito, inizialmente, da una serie di singole missioni droni aventi funzioni sia di monitoraggio tramite video ad alta definizione e termografie sia di raccolta di campioni, così riducendo, parzialmente, il lavoro normalmente svolto da operatori umani e, di conseguenza, i tempi di esposizione a possibili fattori tossici della discarica;
– individuati i tempi e i costi, potrebbe essere integrate, successivamente, le missioni con con più flotte droniche e della strumentazioni, completandola ed ottimizzandola in base alle specifiche esigenze, e potendo interfacciare, anche, il personale del sito in oggetto, con l’obiettivo di rendere il sistema uno standard per il monitoraggio della discarica e dei territorio circostante.
 

Bibliografia essenziale:
-Aerei senza pilota, Mach 1 – enciclopedia dell’aeronautica, volume 3°, pp. 270-274, Edipem Novara 1978, Copyright of Orbish Publishing Ltd, London
-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Rapporto rifiuti urbani – Edizione 2013
-Barazzetti L., Remondino F., Scaioni M., Brumana R. (2002), Fully automatic UAV image based sensor orientation, International Society for Photogrammetry and Remote Sensing (ISPRS), vol. XXXVIII
-Consonni S.D. (2004), Leggi e tecnologie ambientali relative alla gestione dei rifiuti, nel corso “Sistemi di Gestione Ambientale”, Treviso Tecnologia
-D’Antonio G.D. (1997), Trattamento dei rifiuti solidi urbani, Maggioli Editore
-Delmer S. Fahrney (R. Admiral retired, U.S. Navy), History of Radio-Controlled Aircraft and Guided Missiles
-Direttiva Europea 1999/31/CE
-Direttiva Europea 2008/98/CE
-D.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36
-Horgan J. (2013), Unmanned flight, National Geographic Magazine
-Roma A. (2013), Breve storia dei droni, Limes
-blog dronedeploy – landfills: save time and money with drone mapping